Il Private Banking è un modello di servizio bancario finalizzato alla gestione e alla protezione dei patrimoni familiari, concepito per uno specifico target di clientela con esigenze complesse che desidera avere accesso a un servizio evoluto di consulenza per una gestione personalizzata, dinamica e performante della propria ricchezza.
Il servizio di Private Banking, per essere definito tale, pone le basi su una sintesi coesa di quattro elementi, ciascuno dei quali ritenuto fondante: la tipologia del cliente, il livello di servizio, il livello professionale dei Banker e infine il patrimonio disponibile del cliente che beneficia del servizio.
Il cliente Private detiene un patrimonio personale, familiare o comunque collegato alla sua attività con esigenze molteplici e sofisticate.
Il servizio presuppone un’offerta con un alto livello di personalizzazione, una visione globale del patrimonio, nonché un monitoraggio e una gestione costante nel tempo.
I Private Banker hanno conoscenza e comprensione dei prodotti e dei servizi di wealth management, nonché una formazione professionale e un aggiornamento continuo adeguati al mantenimento di elevati standard qualitativi.
Il patrimonio del cliente non può, per motivi di economicità e di sostenibilità, essere inferiore a due milioni di euro, compresi beni immobiliari e di lusso.
Un’azienda di credito, per essere considerata tale, deve offrire tre principali servizi: prestare denaro, ricevere depositi e creare moneta.
Già ai tempi degli antichi Egizi esistevano enti simili a banche centrali che svolgevano una parte limitata di queste attività a beneficio di una ristretta cerchia di nobili e sacerdoti. Non esistevano ancora i soldi e a quei tempi si usava la moneta naturale, come ad esempio barre d’oro o d’argento, grano e capi di bestiame. Non potevano quindi svolgere la terza e più importante funzione, ovvero quella di creare moneta e diffondere e tutelare il benessere del sistema.
Bisognerà attendere decine di secoli prima di trovare istituzioni che possano essere definite a tutti gli effetti vere e proprie banche.
La loro storia è tutta italiana, ambientata nelle ricche città del centro-nord agli inizi dell’epoca rinascimentale. Fino a quel tempo, almeno sotto il profilo dello sviluppo economico e sociale, l’Europa era dominata da tre regioni principali: le Fiandre, la Francia e l’Italia settentrionale.
Queste aree possedevano fiorenti manifatture connesse l’un l’altra da una fitta rete di relazioni commerciali, Il trasferimento dell’oro e dell’argento per saldare il corrispettivo dei beni scambiati rappresentò il primo passo verso la creazione della prima banca.
Il secondo importantissimo passo fu compiuto con l’invenzione di uno strumento molto simile al moderno assegno: ciò accadde quando un mercante italiano propose ad un collega fiammingo di ricevere in pagamento non una certa quantità di oro, ma una nota di banco, cioè un foglio di carta su cui veniva apposta la firma e il sigillo di chi la garantiva, attestando il deposito della stessa quantità di metallo prezioso presso qualche banchiere-custode.
Da lì in poi il passo fu breve e i mestieri del prestasoldi e dei cambiavalute progredirono rapidamente in servizi sempre più complessi e personalizzati, tali da far nascere la figura del banchiere a pieno titolo. Come anticipato, fu proprio in Italia e più precisamente nella Repubblica di Genova che nacque la prima banca moderna. La Casa di San Giorgio, antica residenza dei Capitani del Popolo, che si trasformò prima in Cassa, per divenire poi Compere e infine Banco di San Giorgio nel 1407. Negli stessi anni si svilupparono a Firenze il Banco de Medici, quelli dei Bardi e dei Peruzzi, e pochi anni dopo il Giro Banco di Venezia.
Rapidamente queste nuove istituzioni si resero conto che avrebbero potuto realizzare profitti soprattutto amministrando i patrimoni di ricchi mercanti. Iniziò quindi una competizione tra i Comuni italiani e le altre regioni manifatturiere d’Europa per garantire servizi bancari di maggior qualità e sofisticatezza.
I clienti era ospitati in sedi confortevoli e sicure nelle principali località commerciali europee e del vicino Oriente, offendo loro un’accoglienza e una protezione anche militare.
La Svizzera assunse una grande importanza come piattaforma commerciale grazie alla sua posizione strategica al centro dell’Europa, circondata dalle Alpi e angusti e ben protetti passaggi alpini. Dipendendo molto dai mercanti e dagli specialisti finanziari stranieri, la Svizzera investì molto nell’industria bancaria permettendo a molte aziende di credito locali di sbocciare e diventare il centro di sviluppo dei più moderni servizi di Private Banking al mondo.
Solo ricordando la storia e il prestigio dei servizi offerti dalle banche nei secoli passati è possibile recuperare il ruolo centrale e determinate per la tutela del risparmio degli istituti di credito nell’era della digitalizzazione e dei bassi tassi.
Per parafrasare il grande filosofo George Santayana; “Chi non conosce la storia è condannato a ripeterla, mentre chi la conosce può decidere come cambiarla”.
(Alex Ricchebuono)
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