Fermata Mercanti

Indirizzo: Piazza dei Mercanti

Ogni città ha una sua forma e ad essa è legato il suo destino. Prima degli stravolgimenti urbanistici iniziati con l’unità d’Italia, proseguiti con Mussolini, diventati drammatici con i bombardamenti del 1943 e ineluttabili con le successive ricostruzioni, quella di Milano era simile a un sole.
I suoi raggi si allungavano sinuosi sulla campagna, oltre le sei porte principali della città, incorniciati e definiti da piccole case basse, continue che a tratti davano vita a minuscoli villaggi rurali.
Al centro di questo sole c’era e c’è tutt’ora piazza dei Mercanti, edificata in età medioevale nell’area dove mille anni prima i celti di Belloveso avevano piantato con successo il primo palo di Medhelan e poco più in là, in mezzo a un fitto bosco – oggi occupato dalla solenne mole del Duomo - allestito un altare in onore della Grande Madre, poi sostituito con quello della dea Belisama, protettrice del fuoco, alla quale è legata una delle leggende più accreditate sulla nascita di Milano. Protagonista indiscussa di questa versione, oltre Belloveso, è una candida scrofa irsuta, animale simbolo della Grande Madre, presente anche sullo scudo dell’intrepido principe.  Pare che mentre era in marcia dalla Svizzera in cerca di nuove terre, una voce in sogno gli abbia suggerito che il luogo predestinato per fermarsi e piantar le tende era quello abitato da un misterioso cinghiale, grufolante ai piedi di un biancospino. Pochi giorni dopo una staffetta, di ritorno da una ricognizione, annuncia di essersi imbattuta nell’incredibile animale. Belloveso, non sappiamo se più commosso o stremato, raggiunta al galoppo la radura da inizio alla fondazione di Milano.
Qualche secolo dopo (194 a.C.), con l’arrivo dei romani viene fatta piazza pulita dei riti locali e l’altare di legno del Bosco Sacro viene sostituito da un monumentale tempio dedicato a Minerva. Una rivoluzione nel segno della continuità: il santuario resta dedicato ad una dea, votata al sacro fuoco dell’intelletto. Sempre di luce si parla. Così come si farà ben 1500 anni dopo, quando posando la prima pietra del futuro duomo, si deciderà di dedicarlo a Santa Maria Nascente.
La vocazione alla luce di questo angolo di città non riguarda però solo quella sacra. È nota la vocazione di Milano per il progresso. Ebbene, dove oggi sorge la Rinascente, nel 1883 è stata inaugurata la prima centrale termoelettrica d’Europa, seconda al mondo solo dopo quella di New York, aperta un anno prima. I primi edifici pubblici a beneficiare del nuovo sistema di illuminazione furono la Galleria Vittorio Emanuele II e il Teatro alla Scala.
La centrale rimase in funzione fino al 1926, anno in cui al suo posto sorse il monumentale cinema Odeon, uno fra i più interessanti episodi dello stile Déco a Milano, voluto dalla famiglia Pittaluga, pioniera nell’industria cinematografica.