Fermata City Life

Indirizzo: Piazzale Giulio Cesare
Fermate metropolitana: M5 Lilla - Tre torri, M1 Rossa - Amendola

Siamo giunti alla dodicesima e ultima tappa del nostro viaggio dedicato alla storia di Milano.
Per congedarci nel segno dello spirito che ha animato questa iniziativa, ci è sembrato che il modo migliore fosse quello di scegliere un luogo in divenire, capace di incarnare la nostra attitudine all’apertura, al cambiamento, pur non perdendo mai di vista il faro della buona pratica, maturata dall’esperienza di chi ci ha preceduti.
In una intervista apparsa su Il Giorno il 2 settembre del 2017, Stefano Boeri definiva Milano «Una metropoli intensa nelle relazioni, minuta nella geografia ed eterogenea nelle culture». Tre aggettivi che ben riassumono quelle che fin dalla notte dei tempi sono state le sue caratteristiche migliori: generosità, accoglienza e vivacità culturale. Quelle che la città dimostrò avere negli anni della rivoluzione industriale, a cavallo fra XIX e XX secolo, nel corso della quale vennero gettate le basi per la città del futuro che noi oggi conosciamo.
Già, perché la vorticosa metamorfosi alla quale abbiamo e stiamo ancora assistendo, affonda le radici in quel secolo breve che è stato il Novecento.
Uno degli elementi che contribuì alla trasformazione urbanistica di Milano va ricercato nell’Esposizione Universale che la città ospitò all’alba del XX secolo, dal 28 aprile all’11 novembre del 1906. In quell’occasione, la nuova Piazza d’Armi che sostituiva quella sforzesca del castello – primo nucleo del futuro Parco Sempione- divenne la modernissima sede dell’Expo.
Passato il grande evento, questa area gigantesca divenne la sede della Fiera Campionaria e tale rimase fino agli anni Novanta, quando fece il suo ingresso il nuovo polo di Rho-Pero, accanto al quale si è svolta l’Esposizione Universale del 2015.
È a partire da quegli anni che si fa strada l’idea di trasformare la grande area del Portello, ormai dismessa, in una formidabile occasione di riqualificazione urbana.
Identificate le linee guida, banditi i concorsi, nel 2004 uscì vincitore la cordata City Life, composta dagli architetti Zaha Hadid, Arata Isozaki, Daniel Libeskind e Pier Paolo Maggiora, e guidata da Generali Properties S.p.A, Gruppo Ras, Progestim S.p.A- Gruppo Fondiaria-SAI, Lamaro Appalti S.p.A. e gruppo Lar.
Il risultato è un angolo di città dove, fra palazzi che sembrano transatlantici, firmati da Zaha Hadid, e quelli simili a pietre da sbozzare, tutti spigoli e tagli di Libeskind, ha preso forma una porzione di città che incarna con coerenza il nome non proprio autoctono che le è stato conferito.
Fra il gigante di cristallo del giapponese Arata, dove si è insediato il quartier generale di Allianz, quello sinuoso di Hadid –ultimato dopo la sua morte- roccaforte delle Generali e quello in costruzione di Libeskind -cresce a una velocità impressionante- che ospiterà la Pricewaterhouse Coopers (Pwc), non è difficile sentirsi lillipuziani al cospetto di Gulliver. Viste dai piani alti, le migliaia di persone che frequentano ogni giorno il parco, gli uffici e il futuribile centro commerciale, sembrano tante formichine, lontanissime.
Il giardino nel quale questi edifici sono immersi col tempo finirà col rivestirne i piedi e fare da cornice alle palpabili compenetrazioni fra la città del passato e quella presente. Basti pensare alla monumentale fontana di piazzale Giulio Cesare disegnata dall’architetto Renzo Gerla nel 1927, oggi al centro di uno dei migliori cannocchiali di City Life.
I milanesi, con l’ironia che li ha sempre contraddistinti, li hanno soprannominati il Dritto, il Curvo e lo Storto. In attesa che quest’ultimo completi questo paradigma urbano, c’è chi scommette che al posto dell’attuale campo da golf sorgerà il quarto.
C’è da aggiungere che malgrado a molti addetti ai lavori non piaccia, va riconosciuto che è, insieme alla grande piazza dedicata a Gae Aulenti a Porta Nuova, uno dei posti più frequentati e amati della città.
Oggi la società CityLife è controllata dal Gruppo Generali e partecipata da Allianz.
E la storia continua!

Noi invece siamo arrivati al capolinea del nostro “tram”. Ci auguriamo che la permanenza “a bordo del nostro tram” sia stata di vostro gradimento e l’itinerario abbia regalato tutti voi la gioia della scoperta e la voglia di saperne di più.
Scegliere City Life, luogo evocativo di mille storie passate, vivaio di mille altre che ancora attendono di essere scritte, significa salutarvi tutti con un “arrivederci a presto”.
Non senza prima ringraziarvi per averci seguiti fin qui, lungo tutti questi mesi!